“Cittadini di Galilea” è il titolo della proposta per un campo giovani parrocchiale. “La Galilea era la regione più
lontana da dove si trovavano, da Gerusalemme. E non solo geograficamente: la Galilea era il luogo più distante
dalla sacralità della Città santa. Era una zona popolata da genti diverse che praticavano vari culti: era la «Galilea
delle genti» (Mt 4,15). Gesù invia lì, chiede di ripartire da lì. Che cosa ci dice questo? Che l’annuncio di speranza
non va confinato nei nostri recinti sacri, ma va portato a tutti. Perché tutti hanno bisogno di essere rincuorati e, se
non lo facciamo noi, che abbiamo toccato con mano «il Verbo della vita» (1Gv 1,1), chi lo farà? Che bello essere
cristiani che consolano, che portano i pesi degli altri, che incoraggiano: annunciatori di vita in tempo di morte! In
ogni Galilea, in ogni regione di quell’umanità a cui apparteniamo e che ci appartiene, perché tutti siamo fratelli e
sorelle, portiamo il canto della vita! (Papa Francesco, Omelia della Veglia Pasquale 2020)”
Essere cittadini di Galilea significa abitare la nostra quotidianità come figli di Dio amati e inviati. Non inviati chi sa
dove, inviati lì dove siamo già, come annunciatori della gioia e sentinelle di speranza, con uno sguardo rinnovato,
attento ai particolari e che sa porsi all’altezza dell’altro. Essere cittadini di Galilea significa anche vivere la sequela,
perché quel Gesù che ci invia, ci precede anche (cfr. Mc 16,7): ci ha amato per primo a Gennèsaret, ci precede a
Nazaret nelle pieghe del quotidiano, ci precede sul Monte delle Beatitudini per formarci a sua immagine, ci
precede a Cafarnao tra i più bisognosi, ci precede sul Monte Tabor nella preghiera e nell’eucaristia, ci precede nei
momenti di crisi e ci precede dopo la Pasqua, nella Galilea degli occhi altrui.
Al seguente link sono disponibili tutti i materiali:
https://www.azionecattolicanola.it/2020/06/estate-2020-materiali-giovanissimi-e-giovani-per-attivita-parrocchiali/